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Appello per la lista unitaria dell'Ulivo
Manconi, Salvati e Sarfatti a Monza
di Giorgio Casera


Sala Maddalena

Raccontiamo di Monza, ma l'argomento riguarda tutto il “popolo dell'Ulivo”, tutti coloro cioè che si riconoscono in un progetto unitario del centro sinistra che possa battere la destra al governo, questa destra asservita ai voleri e agli interessi, giudiziari ed economici, di Berlusconi.

Per la seconda volta nel giro di una settimana il tema “Lista unitaria dell'Ulivo alle Europee” ha fatto riempire la Sala Maddalena, segno che l'argomento non è sentito solo nell'ambito dei partiti o delle associazioni più politicizzate, ma, a dispetto della distanza che ci separa dalle elezioni, giugno 2004, in qualche modo ha già colpito la sensibilità dell'opinione pubblica in genere.
Venerdì 28 novembre scorso si è svolto un convegno organizzato dall'associazione “Monza per l'Ulivo” con l'obiettivo di far sentire la voce della società civile sulla proposta Prodi. Si è trattato quindi di un convegno in un certo senso complementare a quello del 21 novembre, organizzato da “Libertà eguale”, che aveva espresso il punto di vista dei politici.

La manifestazione aveva anche la funzione di lanciare una raccolta di firme per un “Appello per la lista unitaria dell'Ulivo”, lanciata in questa occasione. Sergio Civati ne ha illustrato le finalità: sensibilizzare la cittadinanza ed indirizzare, con la forza del numero di firme raccolte, la costituzione della lista nel senso più ampio e aperto raccomandato da Prodi “lista aperta a tutti fino all'ultimo… e anche dopo”. Si può aderire all'appello anche via Internet, accedendo al sito http://www.monzaperlulivo.it, ma anche utilizzando il pulsante in calce a questa pagina.

Sono stati invitati a presentare la loro opinione, e quella dei movimenti cui appartengono, tre relatori rappresentativi di diversi settori della società civile ma su posizioni comuni riguardo la necessità di una lista unitaria: Luigi Manconi per il Movimento Ecologista, Michele Salvati per “Libertà Eguale” (area liberal DS) e Riccardo Sarfatti per “Libertà e Giustizia”.
La serata è stata introdotta da Maria Grazia Grassi, consigliere comunale della Margherita (ricordiamo la folgorante ed incredibile vittoria del 2002 a Monza dei partiti dell'Ulivo, alleati al ballottaggio con una lista civica), che ha fatto brevemente il punto della situazione ed ha quindi ceduto la parola ai relatori.

Salvati ha ricordato ancora lo scenario in cui si è calata la proposta Prodi, che è risultata in una scossa benefica per tutto il centrosinistra ed una spinta a valorizzare il molto che unisce piuttosto che il poco che divide. Ha commentato la decisione dei tre partiti che finora hanno aderito e si è detto fiducioso su altre aggregazioni, stimolate da “comitati” che nascono qua e là, come a Monza.
Nei vari dibattiti, assemblee a cui ha partecipato il pubblico preme in questo senso (una costante: preso atto che Verdi, Udeur e Comunisti Italiani hanno, per ora, declinato l'invito di Prodi, nessuno si spiega perché si ostacola l'ingresso nella lista di Italia dei Valori, che vuole aderire!). Salvati ha detto ancora che il movimento messo in moto da Prodi, per come si sta delineando, va ormai al di là della lista unica e si configura come un nuovo soggetto politico. Un altro risultato della proposta Prodi è stato che nella prossima campagna elettorale si parlerà di Europa (e non di quanti voti prenderà lo Sdi, o se i DS supereranno la Margherita o se i Verdi-Verdi andranno meglio dei Verdi-Sole che ride, e simili). E sarà la prima volta, e dovrà essere chiaro che votare la lista unitaria significherà auspicare più Europa così come votare Berlusconi significherà il contrario.
Affinché l'Europa possa risultare competitiva nei confronti degli Stati Uniti Salvati ha auspicato più poteri alla Commissione, organismo sopranazionale, ed ha concluso illustrando i due possibili scenari post elezioni europee: vince la lista unitaria e allora tutto ok; vince Berlusconi e allora probabili nuove elezioni politiche in Italia con altri cinque anni di centrodestra e Berlusconi presidente della Repubblica, insomma un disastro. Le elezioni Europee hanno dunque un'importanza fondamentale per il futuro democratico in Italia.

Manconi ha esordito dicendo che condivide in pieno l'appello per la lista unitaria: Il suo Movimento Ecologista ne ha appena presentato uno analogo (l'Unità del 28 novembre) col titolo significativo “Nessuna pregiudiziale nessuna esclusione”. Ha spiegato il motivo della costituzione del movimento: il tema dell'ambiente è da considerarsi di interesse comune, quindi trasversale per definizione. I piccoli partiti esclusivamente dedicati all'ambientalismo svolgono una funzione di nobile testimonianza ma hanno la tendenza ad assumere posizioni estreme (e quindi con tentazioni di veto). Manconi ha colto nel manifesto di Prodi i riferimenti alla difesa dell'ambiente che si aspettava e dunque il movimento ecologista aderirà alla lista unitaria ufficialmente con una manifestazione prevista a Roma per il 13 dicembre.
Ha osservato che i partiti questa volta sono stati più veloci a reagire dei movimenti: considera straordinario che dalla lettera di Prodi al congresso della Margherita (1º settembre) alle assemblee di adesione di tre partiti siano trascorsi “solo” poco più di due mesi, e che le assemblee si siano concluse con limitate espressioni di dissenso.
Considera la leadership di Prodi (indipendentemente dal fatto che partecipi o no come capolista alle prossime europee) una grande opportunità, per la sua azione unificante e per un possibile recupero dell'astensione. D'accordo con Salvati ritiene le europee del 2004 decisive, ed una affermazione dell'Ulivo necessaria per proseguire con successo nel ciclo che si concluderà nel 2006 in Italia.

Infine è intervenuto Sarfatti. L'esponente di Libertà e Giustizia ha presentato il suo movimento: la sua funzione, ha detto, è quella di costituire un anello di congiunzione tra politica e società civile (sembrerebbe scontata ma i problemi della politica nel recente passato sono comparsi quando questa è mancata). Ha raccontato come, al momento della costituzione del movimento, uno dei fondatori, Claudio Magris, affermò che era necessario mobilitarsi “perché si è oltrepassato il limite della decenza”.
Sulla vicenda della lista unitaria ha citato un sondaggio tra gli iscritti al movimento (95% favorevoli alla lista, 50% confidenti nella sua realizzazione), sondaggio fatto probabilmente ancora nelle fasi delle discussioni preliminari ma significativo in quanto indice della richiesta di unità e di fiducia/sfiducia della capacità dei partiti di cogliere la proposta. Sui quali partiti gli sembra di percepire una dirigenza più avanzata dei rispettivi apparati. Anche per questo non vede tutto filare per il verso giusto (cita il caso della provincia di Milano, in cui la scelta del candidato del centrosinistra, che ora sappiamo sarà Penati, è avvenuta ancora con il metodo delle lunghe e defatiganti discussioni). Altro elemento che invita a considerare: dopo aver letto attentamente i documenti usciti dalle assemblee dei tre partiti, ha rilevato alcuni distinguo: es. la Margherita è favorevole al gruppo unico a Bruxelles (quindi no PSE né PPE) mentre non vuole sentire parlare di nuovo partito, e i DS affermano esattamente il contrario. Insomma, ha la sensazione che certi problemi si siano solo spostati in avanti.
Sarfatti in sostanza ha raccomandato, per quanto non sottovaluti quanto realizzato finora, di non “abbassare la guardia”.

Numerosi gli interventi del pubblico e vari i temi toccati (dal ruolo delle donne nella politica alla necessaria sinergia tra movimenti e partiti, all'immancabile caso Di Pietro). Più citati nelle domande temi squisitamente europei (relazioni tra enti territoriali, Comuni e Regioni, e le istituzioni europee, chiarimenti nella recente vicenda Ecofin, costituzione di gruppi parlamentari). A tutte i relatori hanno risposto in modo chiaro ed esauriente.
Ha chiuso la serata Salvati con un'esortazione al Centrosinistra a riprendere l'iniziativa nel governare la società nella sua tumultuosa evoluzione: “Non dobbiamo lasciare che sia la Destra a gestire, a suo modo, la modernità”.
Convinti applausi finali.

Giorgio Casera

  APPELLO PER LA LISTA UNITARIA



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  3 dicembre 2003